mercoledì 13 maggio 2009

Freddie Mercury




Freddie Mercury, pseudonimo di Frederick Farrokh Bulsara (Stone Town, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991), è stato un cantante, compositore e musicista britannico. Considerato uno dei più grandi cantanti della storia della musica moderna, Mercury era noto per il suo straordinario timbro vocale (con un'estensione pari a 3 ottave senza l'uso del falsetto) ed il grande carisma con cui ha caratterizzato tutta l'epopea dei Queen.

Fu autore di canzoni quali Bohemian Rhapsody, We Are the Champions, Somebody to Love, Killer Queen, Don't Stop Me Now, Under Pressure (scritta a quattro mani con David Bowie) e molte altre, anche da solista; inoltre il suo singolo Barcelona, nato dalla collaborazione con il soprano spagnolo Montserrat Caballé, è stato l'inno ufficiale dei XXV giochi olimpici.

Da tempo malato di AIDS, è morto a causa di una broncopolmonite[1] il 24 novembre 1991.

Biografia [modifica]

L'infanzia [modifica]
La casa natale di Freddie a Stone Town (Zanzibar)Frederick Farrokh Bulsara nacque a Stone Town di Zanzibar, nell'odierna Tanzania, il 5 settembre 1946 da Jer e Bomi Bulsara: il padre era un funzionario britannico di origine indiana (etnia Parsi) e praticante un derivato dell'antica religione zoroastriana. Le origini di Mercury però sono varie: la madre infatti aveva antenati russi, indonesiani e finlandesi. Di conseguenza anche il figlio ricevette caratteri nordici ma anche molto esotici.

Svolse gli studi presso la Saint Peter's Boarding School, a Panchgani (Mumbay), raggiunta dopo un viaggio in mare di 8 settimane. Ottimo studente, dotato di un notevole talento artistico (era un ottimo disegnatore), Mercury eccelse anche nello sport: fu infatti un abile velocista e un ottimo pugile, raggiungendo buoni risultati anche in altre discipline sportive come l'hockey su prato, il cricket e il tennis da tavolo.

Le sue doti, comunque, non gli impedirono di farsi notare per la passione musicale che già nutriva. Infatti, dopo che il preside ne parlò con i genitori, Mercury prese parte alle lezioni di pianoforte ed entrò nel coro della scuola.


La carriera [modifica]

Prima dei Queen [modifica]
Fu nella scuola che frequentava che, nel 1958, nacquero gli Hectics, dei quali Farrokh era il pianista. Nel 1962 termina gli studi e riabbraccia i suoi cari a Zanzibar: soltanto due anni più tardi la famiglia dovrà abbandonare l'isola, a causa dell'instabilità politica, per trasferirsi in Gran Bretagna.

Il Regno Unito poteva soddisfare la passione per l'arte del nostro; così, mentre occupava le vacanze con lavoretti all'aeroporto di Londra Heathrow, il giovane Farrokh concentrava la sua attenzione sulla pittura e sul design. Nel 1966 si iscrive alla scuola d'arte di Ealing e i suoi studi in illustrazione, grafica e design sono accompagnati dalla passione per Jimi Hendrix e per il suo idolo John Lennon. All'epoca, il suo gruppo preferito è quello dei Jackson 5.

Mentre lavorava presso alcuni periodici di Kensington, si unì agli Ibex di Liverpool: tale gruppo cambiò in seguito nome in Wreckage, ma si sciolse con l'arrivo degli anni Settanta. Farrokh rispose allora a un annuncio dei Sour Milk Sea, che stavano cercando un cantante. Avendolo sentito in prova, gli altri membri del gruppo restarono impressionati dalla sua voce e lo ingaggiarono, facendolo cantare in alcuni concerti ad Oxford. Dopo questa esperienza il nuovo cantante decise di seguire la band dell'amico Tim Staffell, gli Smile, dandogli anche alcuni consigli su come eseguire una buona rappresentazione nei concerti. Non molto tempo dopo, Tim Staffell lascerà gli Smile, accettando un'ottima offerta di un altro gruppo: gli Humpy Bong.

Negli Smile, ove suonavano anche Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra, Freddie sostituì allora Staffell, che ne era il bassista e cantante. Conobbe anche Chris Smith con il quale incominciò a comporre: fu in quel periodo che scrisse una delle sue prime canzoni (Stone Cold Crazy) che fu però pubblicata solo nel terzo album dei Queen, Sheer Heart Attack.

Il giovane Bulsara terminò gli studi accademici nel giugno del 1969.


I Queen [modifica]
« Ma perché sprecate il vostro tempo così? Dovreste fare più materiale nuovo. Dovreste dimostrare di più quello che sapete fare con la musica. Se fossi il vostro cantante, saprei io cosa fare. »
(Freddie Mercury a Brian May e Roger Taylor nel 1970)

Quando Farrokh si propose di sostituire Staffel negli Smile, cambiò il nome del gruppo in Queen e cambiò anche il suo in Freddie Mercury, in onore di Mercurio, il messaggero degli dei, citato nella canzone My Fairy King, contenuta nel primo album della band. Per sbarcare il lunario, Mercury e Taylor gestirono per un certo periodo di tempo una bancarella di abiti usati. Durante questo periodo conobbe quella che divenne prima la sua fidanzata e, successivamente, la sua migliore amica: Mary Austin (con la quale convisse per otto anni). Lo stretto rapporto d'amore e, poi, d'amicizia con Mary Austin continuerà fino alla morte. Nel 1971, dopo quattro audizioni infruttuose, John Deacon venne scelto in veste di bassista, scelta che poi si rivelò favorevole per il successo del gruppo.

Sul palco, Mercury si esibiva con gestualità teatrale incantando il pubblico, che veniva trascinato da tale personaggio carismatico. La sua carriera musicale lo vide al centro dell'attenzione di tutto e tutti, media compresi. Sebbene sul palco Freddie si mostrasse come una persona spregiudicata ed energica, lontano dalle luci dei riflettori era una persona timida e riservata.


Carriera solista [modifica]
Freddie Mercury in concerto nel 1979Durante l'incisione dell'album "Queen", Mercury aveva cantato nel singolo I Can Hear Music (sul lato B, "Goin' Back") sotto lo pseudonimo di Larry Lurex, peraltro coadiuvato dagli stessi May e Taylor con i loro rispettivi strumenti.

Tra il 1982 e il 1983 Freddie ha collaborato con Michael Jackson, per registrare tracce mai ufficialmente rilasciate, ma presenti in internet: State of Shock, There Must Be More To Life Than This (brano incluso poi nel suo primo album solista, ma senza le parti vocali di Jackson), e una canzone inedita chiamata Victory.

Nel 1984 la voce di Freddie Mercury è nella colonna sonora del film Metropolis con Love Kills, brano scritto ed inciso col musicista e produttore italiano Giorgio Moroder. Nello stesso anno esce anche Foolin' Around, per la colonna sonora del film Teachers, canzone che troverà posto sul primo album solista di Mercury, Mr. Bad Guy, edito nell'aprile 1985. L'opera lasciò dubbiosa la stampa, anche per il fatto che si trattava di un mix di elementi musicali eterogenei e strizzava l'occhio alla musica elettronica e disco. L'album si ricorda per canzoni comunque belle e importanti quali I Was Born To Love You e Made in Heaven, (che ritroveremo entrambe nell'album del 1995 dei Queen, anch'esso chiamato Made in Heaven, in versioni differenti incise col contributo del resto della band) e la versione originale di Living On My Own.

Nel 1987 Mercury appare sull'album Time, colonna sonora dell'omonimo musical di Dave Clark: Freddie interpreta e produce le struggenti ballate Time e In My Defence. Del 1987 è invece la nota cover dei Platters, The Great Pretender: edito su singolo in febbraio, il brano è il maggior successo solista di Freddie (quarto posto nella classifica inglese).

Nel corso degli anni, Mercury ha collaborato con diversi cantanti tra cui Billy Squier, Jo Dare, Eddie Howell e The Cross, gruppo parallelo ai Queen fondato da Roger Taylor.

Nel 1988 esce Barcelona, famosissimo duetto con il soprano Montserrat Caballé: un disco per molti versi innovativo, che per la prima volta unisce il rock all'opera (strada che verrà seguita da Luciano Pavarotti e da altri in seguito). La title-track diventa l'inno ufficiale dei giochi olimpici di Barcellona 1992. Quando Freddie conobbe Montserrat Caballé, l'appuntamento che si erano dati era nella hall di un albergo di Barcellona: dopo un po' di tempo, Mercury si sedette a un pianoforte in sala, si mise a suonare, mentre la Caballé iniziò a cantare insieme a lui. Andarono avanti tutta la notte, e solo all'alba lasciarono l'albergo. Da quella serata nascerà la collaborazione che porterà all'album Barcelona.[2]


La bisessualità [modifica]
Il 1976 segna un'altra importante svolta nella sua carriera musicale e nella sua vita privata: Mercury, probabilmente conscio di non essere totalmente eterosessuale, trasforma il suo rapporto di amore e passione con Mary Austin in un rapporto di amore fraterno. Nemmeno i suoi genitori sono al corrente della sua bisessualità: quando sono in visita nella sua casa a Garden Lodge, Mercury chiama sempre Mary per creare un'atmosfera di normalità agli occhi dei genitori.

Mary Austin gli rimase vicino fino all'ultimo, occupandosi di lui, costretto a letto dalla sua malattia. Secondo dichiarazioni da lei rilasciate, Mercury andava a trovarla frequentemente sul posto di lavoro, e prima di trovare il coraggio di chiederle di uscire passarono cinque o sei mesi. Mercury conobbe la Austin perché amica di Brian May: gli venne presentata durante una discussione che lui ebbe con May riguardo al nome da dare al gruppo. Mary Austin è sempre stata messa in cattiva luce da molti amici di Mercury, soprattutto dopo che egli le lasciò la metà del suo patrimonio, facendole ereditare così oltre quattro milioni di sterline (come testimonia il testamento dell'artista).[senza fonte] Mary Austin inoltre ereditò da Mercury la sua casa a Londra, nella quale andò ad abitare. Molti collaboratori del cantante, tra i quali il giardiniere Jim Hutton, che fu anche l'ultimo amante di Freddie Mercury, furono così costretti ad abbandonare la dimora di Garden Lodge.

Nonostante i dissapori con alcuni amici gay dell'artista, Mary Austin fu una presenza costante nella sua vita, partecipando spesso alle tanto amate feste organizzate da Mercury.

Nel 1980 Freddie si mostrerà al pubblico con un look vistosamente differente: capelli corti e baffi, secondo il look detto "clone", come a segnare una rottura con il passato. Il 1981 sarà un anno di transizione, la vita pazza e sregolata di Monaco mette a dura prova la sua persona e alcune sue amicizie. Le sue feste erano sempre dei grandi eventi in maschera, dove si mischiavano molte diversità sessuali in modo molto aperto (come si vede nel video di Living On My Own, ambientato a Monaco durante il trentanovesimo compleanno di Mercury all'Henderson's Club).

Dopo una parentesi solistica con l'album Mr. Bad Guy (suo pseudonimo), che non ottenne molto successo, tornò a lavorare con i Queen, vivendo liberamente la propria bisessualità, spesso schernendo gli intervistatori che gli chiedevano se fosse gay, a volte negando e altre volte ammiccando e dicendo frasi come "sono gay come una giunchiglia". Insomma: non ammise mai apertamente di essere in parte omosessuale, ma non fece nulla per smentirlo. I Queen girarono un videoclip in cui lui e tutti i componenti dei Queen apparivano provocatoriamente travestiti da donne (la proposta originale fu di Roger Taylor, il batterista, da un'idea della sua ragazza ispirata da una soap opera: Coronation Street[3]). Mercury smentì però la connotazione omosessuale del video con questa frase: "Ma il travestimento del video di "I Want to Break Free" non è affatto una dichiarazione di appartenenza gay; se avessi fatto una cosa del genere, la gente si sarebbe messa a sbadigliare. Mio Dio, guarda Freddie che dice di essere gay perché è una cosa di moda."

Tuttavia il Freddie Mercury vero non era quello del palcoscenico, ma l'autore di successi musicali che superano tempo e culture differenti, quello che accolse la sfida di produrre la colonna sonora di Highlander (oltre che di Flash Gordon di Dino De Laurentiis), e che cantò con Montserrat Caballé quando ancora Pavarotti non aveva ideato il suo Pavarotti & Friends.


Gli ultimi anni di vita (1987 - 1991) [modifica]
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Motivo: in qualche passaggio c'è troppo "trasporto"

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La statua dedicata a Freddie Mercury a MontreuxNel 1987 aveva ormai abbandonato la sua vita attiva. Difatti non partecipò più a concerti, asserendo che un uomo di 40 anni non poteva saltare con una calzamaglia indosso. Alcune testate scandalistiche cominciavano a sospettare che Mercury fosse effettivamente malato; pertanto le voci in merito aumentarono esponenzialmente durante i suoi ultimi anni di vita.

Si fecero sempre più rare le apparizioni pubbliche, quasi nulle, ed egli visse sempre più nella sua villa di Earl's Court (Londra). Mercury nascose il terribile segreto della sua malattia anche agli altri membri dei Queen, per evitare che si potessero preoccupare per lui, impedendogli di cantare.

Il canto, infatti, era la cosa che più gli dava sollievo, e così dal Regno Unito si trasferì in Svizzera a Montreux, dove acquistò un appartamento, la Duck House, e dove incise alcune tra le più intense canzoni dei Queen. Cantò quasi fino alla fine, fece l'impossibile per i suoi fan, spesso facendosi pregare di smettere dagli altri componenti del gruppo, ma la musica e l'amore della gente erano le cose più importanti per lui. Memorabile la sua ultima apparizione in pubblico nel video della canzone These Are The Days Of Our Lives, tratta dal suo ultimo album con i Queen, Innuendo: il cantante appare molto dimagrito, con le occhiaie, con un vestito elegante e senza più i suoi celebri baffi. In questa ultima apparizione, nel video sono memorabili le ultime parole: "I still love you" (Vi amo ancora). Un segno d'affetto per tutti i suoi fan sparsi nel mondo, che non sanno nulla riguardo le sue condizioni di salute.

Rientrò in Inghilterra due settimane prima della fine (come confermato da David Richards al Freddie Mercury Memorial Day, a Montreux, nel 2005), per stare vicino ai suoi cari.

Il 22 novembre 1991 Freddie convocò il manager dei Queen, Jim Beach, per redigere un annuncio da fare pubblicamente.

Il 23 novembre fu diffuso il comunicato stampa dove dichiarò di avere l'AIDS:

« Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell'HIV, ho l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fans in tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia. »


Gli ultimi giorni di vita, Freddie Mercury era assistito dai suoi amici più cari. Mercury fino all'ultimo non ha mai smesso di donare sorrisi. Nell'intervista fatta alla sua costumista, questa dichiarò d'essersi trovata in stanza con Mercury a giocare a un gioco da tavolo con una bottiglia di champagne che il cantante le chiese di bersi completamente alla sua salute, dal momento che lui non poteva più bere, infine mentre la donna se ne stava per andare egli le disse sorridendo: "grazie per aver passato il tuo tempo con un uomo anziano". Jim Hutton e Peter Freestone (così come riferito da Freestone e Hutton in svariate interviste e nei loro libri, "Freddie Mercury" e "I miei anni con Freddie Mercury"), salirono in stanza per aiutare Mercury a cambiarsi gli abiti, quando videro che non respirava più, diedero l'annuncio.

Appena 24 ore dopo aver emesso il comunicato, Freddie Mercury si spense. Aveva 45 anni. La causa ufficiale del decesso fu una broncopolmonite cagionata dall'AIDS. Morì nella sua casa e il suo corpo, cremato, è conservato dalla famiglia (un'altra tesi ritiene le ceneri disperse nel lago di Ginevra, davanti alla "sua" Montreux).

Il suo funerale ebbe luogo tre giorni dopo il decesso, in forma privata secondo le usanze zoroastriane.


L'incredibile voce [modifica]
La caratteristica principale di Freddie Mercury era la voce. L'emissione vocale che Mercury riusciva ad avere a certe altezze, associata a un uso inimitabile dei risuonatori, conferiva alla sua voce "di testa" uno spessore e una pienezza fuori dal comune, riuscendo quindi a raggiungere note molto alte senza emettere però suoni troppo sottili (il suo timbro risultò sorprendentemente idoneo ad essere accostato alla voce "lirica" di un soprano quale Montserrat Caballé, una delle più famose cantanti liriche di sempre).

È inoltre importante far notare come la voce di Freddie Mercury sia relativamente cambiata nel corso degli anni, per un certo verso acquistando spessore, abilità e potenza, per altro verso perdendo però in limpidezza e altezza di suono. La carriera del cantante ha di certo contribuito a questa sfumatura (è possibile notare il cambiamento della sua voce paragonando i primi album con quelli degli anni Ottanta). Poiché le sessioni per l'album Barcelona furono eseguite quando il cantante era già un accanito fumatore, con la presenza di noduli alle corde vocali che probabilmente non consentivano alla sua voce di raggiungere la massima altezza, si presume che egli in età giovanile, e comunque negli anni Settanta, potesse emettere note ancor più alte di quelle della canzone "Barcelona".

Al termine della sua carriera, quando la malattia stava ormai intaccando la sua salute, Freddie smise di fumare considerando il fumo irritante, oltre che un pericolo per la sua salute. Questo fece riacquistare in parte una certa limpidezza alla sua voce, che si può notare nei virtuosismi canori dell'album "Innuendo", e che caratterizzerà indiscutibilmente la massima espressione e abilità vocale della sua lunga carriera.


Profilo vocale [modifica]
Per quanto riguarda la sua estensione vocale, argomento molto discusso, è possibile fare un calcolo approssimativo basandosi semplicemente sulle canzoni della sua discografia:

Nota più alta (voce di fischio): fa di fischio (fa5) in It's Late (album: News of the World, 1977).
Nota più alta (voce di testa): do sovracuto (do4) in We Are the Champions (album: News of the World, 1977).
Nota più bassa: fa grave (fa1) in Don't Try Suicide (album: The Game, 1980).
Si possono inoltre notare numerosi acuti stile "Minnie Riperton" nella canzone "Funny How Love Is" dell'album "Queen II" del 1974.

Commemorazioni [modifica]
Il 20 aprile 1992 a Londra si tiene il Freddie Mercury Tribute Concert.

L'11 novembre 1992 esce in Italia Regina di Cuori (prima dell'omonimo titolo dei Litfiba). Il testo del brano scritto da Norman Zoia per Pino Scotto, contenuto nel "Grido disperato di mille bands", distribuito da Ricordi, è uno struggente e doloroso omaggio al grande vocalist (... nella tua stanza / tu come Dorian Gray / mascheri l'urgenza / di un mister Aids...)

Il 16 novembre 1992 esce, a quasi un anno dalla sua morte The Freddie Mercury Album, una raccolta delle sue più famose canzoni da solista, quali Living On My Own, Barcelona con Montserrat Caballé e The Great Pretender.

Nel 2000 esce Solo Collection, la più grande raccolta di materiale in sua memoria: un box-set contenente 10 CD (Mr. Bad Guy, Barcelona, The Great Pretender) più altri CD con sessioni di canzoni mai rilasciate ufficialmente e 2 DVD: The Untold Story e The Video Collection (il primo è un documentario sulla vita di Freddie, il secondo è una raccolta dei suoi video).

Il 5 settembre 2006 viene rilasciata: Lover of Life, Singer of Songs - The Very Best of Freddie Mercury Solo: 2 CD e 2 DVD per onorare quello che sarebbe stato il 60° compleanno dell'indimenticato frontman dei Queen; si tratta di una raccolta di materiale originale e remixato.

In concomitanza con il progetto Lover Of Life, Singer Of Songs, esce il libro A Life, In His Own Words, dove, attraverso interviste e comunicati, Freddie racconta di sé e della sua vita da rockstar. Il libro è stato tradotto in italiano ed è stato pubblicato con il titolo Freddie Mercury - Parole e pensieri.

Freddie Mercury è ricordato a Montreux con una statua in bronzo che si affaccia sul lago. Dal 2003, ogni anno in settembre, nella cittadina svizzera ha luogo il Freddie Mercury Memorial Day: centinaia di fan possono prendere diretto contatto con gli ambienti che furono di Mercury durante il lungo soggiorno svizzero (dalla famosissima "Duckhouse" [la casetta sul lago della copertina di Made In Heaven], ai Mountain Studios, dove i Queen diedero vita a diversi progetti).

La statua di Montreux al tramonto
Curiosità [modifica]
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
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In un'intervista del 1990, Freddie si presentò alle telecamere dicendo "Hello, my name is Kim Basinger, umh, Freddie Mercury!", cioè: "Salve, sono Kim Basinger, ehm, Freddie Mercury!"
Freddie una volta, fece a pugni con Bruce, che sarebbe diventato un suo compagno negli Hetics. La causa fu che Bruce lo prese in giro chiamandolo tricheco (per via dei suoi denti sporgenti).
Non si curò mai di correggere il suo difetto ai denti per paura che potesse cambiare il suo timbro di voce.
Sul lungomare di Stone Town, sua città natale sull'isola di Zanzibar, si trova un ristorante battezzato in suo onore: il Mercury's.
Esistono più di 100 statue sparse in tutto il mondo che gli sono state dedicate dal governo o dal popolo.
Non prese mai la patente. Quando era giovane, sebbene non fosse ancora ricco, non lo si vedeva mai passeggiare: usava sempre i taxi londinesi, anche se erano molto cari per le sue tasche.
Freddie aveva tantissimi gatti nella sua residenza di Kensington, Garden Lodge. A uno di loro dedicò anche una canzone presente nell'album Innuendo: "Delilah".
Con i Wreckage, Mercury scrisse "Stone cold crazy", che verrà ripresa nell'album "Sheer Heart Attack" e firmata da tutti i membri della band.
Durante la pubblicazione del primo album dei Queen (Queen I) ha registrato due canzoni insieme agli amici Brian May e Roger Taylor) ma senza John Deacon, anche se era già entrato a fare parte dei Queen sotto lo pseudonimo di Larry Lurex (durante le sessions in cui veniva attestato l'allora nuovo De Lane Lea Studios). Esse sono le cover "I Can Hear Music" delle Ronettes (resa però più famosa dai Beach Boys), e "Goin' Back" di Dusty Springfield (La prima frase di Goin'Back è anche l'ultima strofa di Mother Love). Queste due canzoni sono contenute in un vinile 7' con "I Can Hear Music" come lato A e "Going' back" lato b. Queste due canzoni sono reperibili in Rete ma sono quasi sempre di bassa qualità. Una buona versione di queste due canzoni le troviamo nell'Album Rarities 3 (Other Songs).
Il suo primo album da solista, Mr. Bad Guy, doveva essere intitolato Made in Heaven, nome poi dato all'ultimo album dei Queen uscito dopo la morte di Mercury (contenente la versione Queen dell'omonima canzone).
Nella serie anime "Cromartie High School" uno dei personaggi, chiamato appunto "Freddie", è ispirato al cantante britannico. Nell'ultimo episodio della serie, in cui tutti i personaggi vengono ritratti in guisa femminile, è identico a come appare Mercury nel video di "I want to break free".
Secondo alcune dichiarazioni (tra le altre anche quella di Brian May), sarebbe in fase di progettazione un film sulla vita e la carriera del leader dei Queen: ad interpretare il suo ruolo potrebbe essere Johnny Depp. "Non riesco a capire come possa essere uscita questa storia" ha scritto Brian May sul suo sito, facendo riferimento ad un articolo comparso su un sito web. "Credo che qualcuno abbia compiuto, come al solito, un azzardo. Ma la notizia è vera, adesso siamo nella fase iniziale, Johnny Depp è fantastico: è il perfetto corrispondente di Freddie sul grande schermo. Non posso dire nulla di più"[4].
Mercury morì nello stesso giorno in cui morì l'allora batterista dei Kiss, Eric Carr.
Freddie, laureato in "Arti grafiche e Design", è l'autore del logo dei Queen: in esso sono rappresentati i segni zodiacali dei componenti della band, oltre all'araba fenice.
Freddie amava l'arte ed assecondava tale sua passione comprando tele di pittori impressionisti, xilografie giapponesi e opere di maestri vittoriani. Uno dei suo artisti preferiti era il pittore bielorusso Marc Chagall. Durante la prima data, a Budapest, del Magic Tour del 1986, Freddie fu visto acquistare opere in una galleria d'arte.
Freddie approfittava dei tour in Giappone per acquistare sete meravigliose e interi fasci di kimono. Mise insieme anche una favolosa collezione d'arte giapponese; comprava inoltre enormi e costosissime carpe "koi" da mettere nel laghetto della sua casa di Kensington.
La casa di Kensington era un altro dei suoi costosissimi lussi; è riportato che il suo costo sia stato di cinquecentomila sterline, corrisposte in contanti.
Recentemente sono arrivati vari attacchi dal rappresentante della mobilitazione islamica Azan Khalid nei confronti di Freddie Mercury. Khalid dichiarò: "Il suo stile di vita è una vergogna per l'Islam. Non lo chiamavano forse Queen, "Regina"? Qualsiasi cosa leghi Mercury alla popolazione musulmana di Zanzibar è un'offesa". Per precisazione però Farrokh Bulsara (Freddie Mercury), non era musulmano, ma di famiglia zoroastriana, un'antica religione dell'Iran (la famiglia di Freddie era di origine Parsi). Quindi le accuse arrivate da Azan Khalid non trovano nessun fondamento, rivelandosi una gratuita polemica fine a se stessa.[5]
Il look di Freddie è cambiato con gli anni, dall'inizio della carriera fino alla morte. Per esempio era solito indossare calzamaglie, scarpe Adidas con la suola piatta, pantaloni aderenti, vestiti che potevano dare un'immagine da omosessuale. In alcuni concerti (nel Live Killers e nel Crazy Tour) addirittura si vestì con tenuta da biker stile Glenn Hughes dei Village People. Agli albori della band, Freddie si dipingeva anche le unghie (una moda tipica degli anni Settanta, di cui egli era uno dei primi pionieri, che col tempo si perse per il cambio look tra gli anni Settanta e Ottanta). Prima dell'inizio di ogni concerto, Brian May se le dipingeva di bianco, Mercury di nero: tale espediente era stato loro suggerito da alcuni fan, in modo da simbolizzare l'anima "oscura" delle prime canzoni di Freddie, e la pacatezza di quelle di Brian. Nelle sue prime apparizioni, Freddie appare con folti capelli lunghi neri, che nel 1968 arrivavano fino all'ombelico, con una piccola frangetta sulla fronte; dal 1977 circa si accorcerà gradualmente i capelli portando una specie di "caschetto" con frangetta; nel 1980 si taglierà per la prima volta i capelli corti (prima apparizione nella copertina dell'album "The Game") e subito dopo si farà crescere i suoi celebri baffoni, secondo il look clone (questo sarà il suo look più famoso). Questo look lo accompagnerà fino al 1987, quando si taglierà inizialmente i baffi (apparendo con un look più "pulito"), per poi farsi crescere una non folta barbetta (lo si vedrà in alcuni videoclip del periodo di "The Miracle" e di "Innuendo") per poi tagliarsela di nuovo e riapparendo con un look pulito, anche se visibilmente dimagrito per la sua malattia (si veda l'ultima apparizione nel videoclip di "These Are the Days of our Lives").
Freddie nutriva un grande rispetto per il soprano Montserrat Caballé: prima che lei arrivasse in studio per registrare le parti vocali per l'album "Barcelona", Freddie fece rifare il bagno delle donne nel caso la cantante lo avesse voluto usare.
Il 14 aprile 1988, Freddie partecipò al musical "Time" eseguendo tre canzoni, tra le quali "In my defence" (entrambe del 1987). "Time" fu mandata alla fine dello spettacolo dagli altoparlanti dell'arena.
Negli anni ottanta lavorò su due canzoni col cantante Billy Squier: "Lady with a tenor sax" e "Love is the hero".
La canzone "All God's people", inclusa nell'album "Innuendo" (1991), doveva essere un altro duetto di Freddie con il soprano Montserrat Caballé (il titolo originario fu "Africa By Night").
Freddie Mercury dedicò l'album "Mister bad guy" (1985) ai suoi gatti, a Barbara Valentin e agli altri dei Queen.
In rete girano due brani, mai rilasciati ufficialmente, frutto di una breve collaborazione di Freddie con Michael Jackson risalente circa al 1983: essi sono "State Of Shock", in cui duettano alla voce, ed una versione primigenia di "There Must Be More To Life Than This", nella quale la parte vocale è ricoperta da Michael Jackson con al piano Freddie (durante la canzone però si possono ascoltare alcune frasi di Freddie riferite a Michael); quest'ultima canzone verrà ri-registrata unicamente da Freddie ed inserita nel suo Mr. Bad Guy.
La NECA, famosissima produttrice di action figure, ha creato due statuette di Freddie Mercury nella tenuta che aveva nel concerto Queen Live At Wembley Stadium del 1986 e nel biker - style della stagione 1978/79 (quella di Live Killers).
Il 24 novembre 2007 (nel 16mo anniversario della la morte del cantante) il mensile britannico Q Magazine ha stilato una lista delle più grandi leggende del rock, con Mercury al primo posto davanti ad Elvis Presley e Jimi Hendrix. [6]
Il personaggio di Sol Badguy, nella serie di videogiochi Guilty Gear, è chiaramente ispirato a Freddie Mercury, sia nel nome che in alcune sue movenze, che ricordano quelle inconfondibili del front-man dei Queen durante le sue performances.
Ci sono alcune canzoni tenute dalla EMI poi pubblicate nel box da 10 cd e 2 dvd "The Freddie Mercury Solo", che sono poco conosciute, tra cui : God is Heavy, Gazelle, Money Can't Buy Happiness (Demo), New York (Demo).
La prima cotta di Freddie fu per una compagna di nome Ghita. Purtroppo per lui però lei non provava la stessa cosa anche se fu una delle più grandi fan degli Hectics(primo gruppo di Freddie).

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